Le imposte sull'energia elettrica 2019 sono due e vengono applicate soltanto al momento dell'invio della bolletta. Le tasse sui consumi della fornitura elettrica sono composte dal binomio accisa e IVA (imposta sul valore aggiunto). È importante ricordare che le imposte dell'energia elettrica non vengono segnalate dal fornitore al momento della presentazione delle offerte commerciali, il cui corrispettivo fisso è legato alla materia prima luce che rientra nella spesa dei cosiddetti Servizi di vendita (prima sezione della bolletta della luce elettrica).

Peso delle imposte energia elettrica 2019 sui clienti domestici

L'accisa è l'imposta indiretta sul consumo. Il suo peso in relazione al costo complessivo fatturato in bolletta dipende dai consumi totali in un mese da parte del titolare della fornitura elettrica. Se l'utente domestico rientra in consumi pari o inferiori a 150 kWh nell'arco di un mese, l'accisa è pari a zero. Superata invece questa soglia, l'Autorità italiana per l'Energia (ARERA, ndr) applica un'imposta del valore di 0,027 euro/kWh. Al contrario, l'IVA viene applicata direttamente sul valore complessivo della somma tra la spesa per i Servizi di vendita e i Servizi di rete. L'IVA dell'energia elettrica è al 10 per cento, e non al 22 per cento.

Peso delle imposte energia elettrica 2019 per Altri usi

Qualora si sia attivato un contratto di fornitura elettrica Altri usi (piccole-medie imprese ad esempio), l'accisa applicata ha un peso pari a 0,0125 euro/kWh per consumi fino a 200 mila kWh in un mese, 0,0075 euro/kWh se i consumi eccedono la soglia mensile di 200 mila kWh. L'IVA si alza dal 10 al 22 per cento.