Negli ultimi anni si sono registrati numerosi casi in cui diversi titolari di un contratto di fornitura energetica abbiano ricevuto maxi bollette del gas. La maggior parte delle volte la causa principale è rappresentata dalle bollette di conguaglio. Oltre a loro, le maxi bollette del gas possono dipendere da un malfunzionamento di un determinato elettrodomestico, per il quale si consiglia una sostituzione con un apparecchio più recente e più efficiente dal punto di vista del risparmio energetico (usufruendo delle agevolazioni fiscali previste anche nel corso dell'anno 2019). Un altro fattore che può incidere sul prezzo molto elevato delle bollette è un eventuale errore da parte del distributore nella lettura del contatore o del fornitore nella stima dei consumi. Nell'articolo verrà trattato più nello specifico il caso relativo alle maxi bollette del gas a causa del conguaglio operato dal proprio fornitore. Inoltre verranno forniti utili consigli su come difendersi qualora si ricevano le cosiddette bollette di maxi conguaglio.

Maxi bollette gas per conguaglio

Se un utente ha ricevuto in precedenza numerose bollette che riportano consumi stimati, deve aspettarsi una bolletta di conguaglio o di maxi-conguaglio (nella peggiore delle ipotesi). I titolari di una fornitura del gas realizzano da subito di avere di fronte a sé una bolletta di conguaglio a causa dell'elevato importo fatturato rispetto alle altre bollette. Attraverso le bollette di conguaglio, i fornitori riportano in fattura i consumi rilevati attraverso il ricalcolo delle bollette precedenti e mai fatturati prima.

Maxi bollette gas: cosa cambia nel 2019

La normativa dell'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha stabilito che dal marzo dello scorso anno le società fornitrici di energia e gas possono fatturare nelle bollette di conguaglio unicamente i consumi non conteggiati entro un periodo massimo di 24 mesi (in precedenza il limite era fissato a 5 anni).