La potenza del contatore
Quando si stipula un contratto con un'azienda di fornitura di energia elettrica, viene sempre richiesta quale sia la potenza che si intende richiedere per l'installazione del proprio contatore gas. Nella maggior parte dei casi la potenza per un impianto elettrico ad uso domestico è pari a 3 kW. Negli ultimi anni, tuttavia, sono sempre più comuni le richieste di incremento della potenza del contatore per fare fronte alle esigenze derivanti dall'uso di particolari elettrodomestici, di pompe di calore o di cucine a induzione. Questi, infatti, richiedono un'elevata potenza che, superando i 3 kW, porta a sovraccaricare il contatore e a farlo saltare. Per evitare di dover regolarmente riattaccare il contatore, azione non solo fastidiosa ma anche pericolosa per il contatore stesso e per l'intero impianto elettrico, può essere quindi consigliabile richiedere al proprio fornitore una variazione di potenza sul proprio contratto.
Come fare a sapere qual è la potenza del proprio contatore
Prima di procedere con una richiesta di incremento (o decremento) della potenza è necessario sapere quale sia la potenza contrattuale. Questa è indicata sulla bolletta della luce, all'interno della sezione relativa alla tipologia di contratto oppure ai dati di fornitura. Bisogna ricordare che in bolletta vengono indicati due differenti valori della potenza, ossia quella impegnata e quella disponibile. Quest'ultima è leggermente superiore a quella impegnata: in particolare è maggiore del 10%. Questo significa che quanti hanno un contratto da 3 kW, in realtà hanno a disposizione 3.3 kW. Il motivo di tale differenza è proprio quello di evitare continue sovratensioni del contatore.