Determinare l'ammontare delle proprie spese per la fornitura elettrica rappresenta la soluzione migliore per poter individuare profili di intervento e, quindi, concretizzare un risparmio sulla bolletta energetica. Esistono diverse alternative per poter effettuare il calcolo del consumo di energia elettrica per l'abitazione: vediamo i principali.

Partire dai dati presenti in bolletta

Una prima soluzione per il calcolo dei consumi elettrici è molto semplice: richiede unicamente il possesso di una bolletta della luce. Nell'ambito di quest'ultima è possibile leggere il consumo registrato per un determinato periodo di tempo. A partire da questo dato si può ottenere una cifra media che indica i consumi effettuati per ogni giorno solare, semplicemente dividendo l'importo considerato per il numero di giorni compresi nel periodo di riferimento (ad esempio, nel caso di bolletta mensile dividendo l'importo dei consumi per 30). Per ottenere una stima annua, invece, si può o moltiplicare per 365 il numero così ottenuto, oppure moltiplicare l'ammontare mensile per i 12 mesi compresi nell'anno. Il pregio di questo metodo è nella semplicità; per contro, esso non permette di ottenere stime dettagliate, dal momento che i consumi possono essere anche molto diversi a seconda del giorno e, soprattutto, del periodo dell'anno (soprattutto se si considera che in estate si fa minore ricorso all'illuminazione e allo scaldabagno di quanto avviene in inverno).

Calcolare i consumi dal contatore

Un altro metodo piuttosto semplice per effettuare il calcolo dei consumi elettrici prevede l'impiego del contatore. In questo caso, l'obiettivo è quello di determinare analiticamente l'ammontare dei consumi richiesto da ogni elettrodomestico presente nell'abitazione: avuto questo dato, non ci vorrà altro che addizionare le diverse somme e moltiplicarle prima per il numero di ore nel giorno e poi per il numero dei giorni in un mese. In primo luogo, bisogna ricavare dalla targhetta dell'elettrodomestico in questione (ad esempio, il frigorifero), la cifra che indicata la potenza impiegata (espressa in W o in kW): moltiplicando questa per un'ora di consumo avremo l'ammontare in kWh che occorre per l'alimentazione di quel determinato elettrodomestico. In alternativa, è possibile staccare tutti gli elettrodomestici tranne quello da monitorare, verificare la lettura sul contatore e ripassare dopo un'ora per registrare la variazione: la differenza tra le due cifre rappresenta il consumo orario di quell'elettrodomestico.

Ricorrere ai comparatori online e a strumenti sofisticati di calcolo

Per ottenere cifre più aderenti alla realtà, soprattutto se si considera che non tutti gli elettrodomestici sono sempre a regime, si può ricorrere ad un comparatore online, che permette di individuare il consumo elettrico annuo dopo aver indicato alcuni dati, come: numero di abitanti, numero degli elettrodomestici e tipologia degli stessi e così via. In alternativa, per registrare l'ammontare effettivo dei propri consumi senza ricorrere a stime di terzi, è possibile acquistare dei misuratori di consumo da applicare sulla presa con cui l'apparecchio è collegato alla corrente: questi strumenti registrano dunque il consumo effettuato dal singolo elettrodomestico, per cui basterà sommare le diverse risultanze per ottenere un calcolo del consumo di energia elettrica nell'abitazione sufficientemente preciso.