Cuba sta vivendo un momento di transizione delicato e complesso verso un modello di società più aperto sul terreno economico in cui è possibile sviluppare un’economia basata su un modello inclusivo, rispettoso delle persone, dell'ambiente e che non danneggi le risorse naturali. Al centro di questo progetto vi è la realizzazione di un piano di rinnovo ambientale.

Cuba si trova a misurarsi con la sfida di un modello innovativo di società in grado di coniugare democrazia e diritti, miglioramento economico, equità sociale, tutela dei valori naturalistici e culturali.

Le condizioni ambientali 

Secondo un documento stilato dal COSPE, Cooperazione per lo sviluppo dei Paese emergenti, che traccia un disegno della situazione ambientale e sociale dell’isola, il territorio cubano presenta un sistema di gestione e conservazione della biodiversità ricco di debolezze :

  • Carente capacità di gestione di riserve e parchi naturali;
  • Mancanza di politiche e programmi per garantire la sostenibilità delle Aree Protette sul lungo periodo;
  • Ritardo generalizzato nella trasmissione alle energie rinnovabili.

Inoltre, il territorio cubano è molto vulnerabile ai mutamenti climatici che si manifestano in modo concreto su tre versanti: 

  • L’erosione delle coste, favorita anche dalla perdita delle difese naturali rappresentate dalle foreste di mangrovia e dalle dune costiere;
  • La salinizzazione delle falde acquifere, dovuta alla crescente penetrazione del mare;
  • L'aumento della potenza devastatrice degli uragani.

Da quste condapevolezze e problematiche Cuba ha deciso di approvare programmi e politiche che aiutano a migliorare le condizioni ambientali e della biodiversità del territorio, tra questi troviamo ad esempio il "Plan de recuperaciòn de playas", che prevede tra l'altro la distruzione di tutti gli edifici e le infrastrutture a ridosso delle spiagge.

Piano di rinnovo ambientale 

Nel corso di questi anni Cuba ha posto l’ambiente al centro delle sue politiche economiche in modo da riprendere in mano le risorse dell’isola, creando un produzione che rispetti la natura sviluppando un piano di rinnovo ambientale che accomapgni ogni settore del territorio.

Cospe ha promosso recentemente numerosi attività grazie al progetto Tierra Viva, sostenendo lo sforzo delle cooperative agricole impegnate a migliorare la disponibilità di alimenti per la popolazione locale e la conversione verso un modello produttivo sostenibile. 

Tra i progetti principali troviamo l’agroecologia e la permacultura, metodi adottati per diversificare e migliorare la produzione. Queste attività sono utile anche per combattere la forte dipendenza da un modello agricolo basato sul monocultivo e sull’esportazione da canna da zucchero che ha portato ad una grande dipendenza dalle importazioni di alimenti e dalle limitazioni di mezzi e risorse per la produzione. 

Grazie a questo metodo 15 cooperative hanno aumentato in quattro anni di progetto le produzioni agricole di circa il 40% con importanti aumenti nelle produzioni di frutta, fagioli, mais, vegetali e carne. 

Ogni prima domenica del mese, un movimento ambientalista spontaneo anima le strade di Cuba con biciclette per promuovere l’uso ricreativo ed ecologico della bicicletta, come alternativa alle auto a benzina e diesel.

Per ridurre la dipendenza energetica dell’isola e ad un rinnovo dei veicoli verso quelli elettrici è stato presentato un piano durante l’International University Congress 2020 all'Avana. Lo studio prende spunto da due fattori. Il consumo di carburanti fossili e l'età dei veicoli, tra i più vecchi al mondo con un'età media di 35 anni. L’introduzioni di veicoli elettrici permetterebbe all’isola di avere una maggiore energetica e diminuirebbe la richiesta di petrolio.

Inoltre, da questo studio emerge che a Cuba esiste già una società statale nazionale di auto elettriche che possiede una flotta di 22 automobili ecologiche grazie alle quali ottiene un notevole risparmio. L’idea alla base è quella di importare auto elettriche per ottenere risparmi di carburanti e migliorare la qualità del trasporto pubblico. A favore di questo progetto emerge un dato importante: entro il 2025 un quarto delle auto del mondo saranno elettriche.