Enel Energia è attualmente la principale società di vendita e fornitura di energia elettrica in Italia. Essa è parte del gruppo Enel, storico ente pubblico e protagonista dello sviluppo energetico italiano: ripercorriamone la storia, dal periodo del monopolio fino agli anni della liberalizzazione e del passaggio al mercato libero.

La nascita di Enel

Enel nasce nel 1962, sotto spinta del legislatore del periodo che decise di costituire un ente pubblico in cui riunire le diverse società di vendita e produzione di energia elettrica in Italia, con l'obiettivo di meglio controllarne il mercato e funzionalizzarlo allo sviluppo del sistema nell'Italia del dopoguerra. L'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica (da cui l'acronimo E.N.E.L.) nacque quindi come un ente pubblico dalla fusione di oltre un migliaio di società territoriali che si occupavano prevalentemente di produzione, distribuzione e fornitura di energia elettrica, oltre che di gestione di impiantistica ed illuminazione nelle principali città italiane. In breve tempo, l'Enel divenne l'unico attore nazionale nella gestione dell'intera filiera elettrica, occupandosi della produzione e della distribuzione a livello nazionale: il tutto anche e soprattutto grazie ad una lunga serie di interventi infrastrutturali che contribuirono pesantemente a rimodernare l'apparato tecnico e la rete di distribuzione, oltre alla crescita dell'ente anche fuori dai confini nazionali.

Dal monopolio al mercato libero dell'energia

La situazione di monopolio dell'Enel (e della controparte Eni, in materia di produzione e distribuzione di gas naturale) cominciò a vacillare al principio degli anni Novanta, quando l'ente pubblico venne sottoposto ad un lungo processo di privatizzazione: dapprima la sua trasformazione in una società di capitali ad azionariato pubblico e, infine, la quotazione in Borsa e la conseguente trasformazione in società di capitali con azionariato diffuso (anche se con quota maggioritaria riservata in capo al Ministero dell'Economia). La vera novità, dal punto di vista del mercato, arrivò tuttavia con i Decreti Liberalizzazione (in particolare, il Decreto Bersani del 2001), che imposero ad Enel la separazione societaria delle sue attività: questo processo fu funzionale alla distruzione del monopolio pubblico, che avrebbe favorito lo sviluppo di un libero mercato e l'ingresso all'interno del medesimo di un gran numero di operatori in regime di concorrenza. Peraltro, con la liberalizzazione si è imposto ad Enel anche di vendere buona parte delle infrastrutture legate alla produzione e distribuzione, introducendosi un vincolo di margine non superiore al 50%: così, da un lato, Enel ha venduto molti parchi elettrici, mentre dall'altro ha ceduto progressivamente il ruolo di distributore a Terna, delle cui partecipazioni si è, infine, liberata.

Enel Energia oggi

Il processo di liberalizzazione che ha riguardato il mercato (e il suo ex-monopolista) ha comportato a carico di Enel la separazione in tre principali articolazioni, riunite in forma di holding nel Gruppo Enel, nel frattempo divenuta una delle società in forma privata più rilevanti al mondo nel campo energetico, con partecipazioni in molte aziende mondiali e un sempre maggior intervento nel campo della realizzazione di nuovi impianti e sviluppo tecnologico. Le tre articolazioni di cui si diceva sono oggi Enel Distribuzione (E-Distribuzione), che, dopo la cessione a Terna (e la vendita di ogni partecipazione in quest'ultima) delle infrastrutture relative al trasporto nazionale, si atteggia unicamente a distributore locale di mercato (con una quota per vero non secondaria in tutta Italia), Enel Servizio Elettrico (oggi Servizio Elettrico Nazionale, che si occupa della fornitura in regime di Maggior Tutela) ed Enel Energia: è quest'ultima a rappresentare l'evoluzione principale di Enel dal mercato monopolistico a quello concorrenziale, per vero conservando una quota di mercato notevolmente più alta rispetto a tutte le altre società private nel frattempo affacciatesi sulla filiera energetica.