Alcune volte gli intestatari di una fornitura di gas possono incorrere nella ricezione di bollette dall'importo molto alto. La maggior parte delle volte, la causa principale è da additare a una bolletta di maxi-conguaglio da parte del fornitore o a un errore nella misurazione dei consumi da parte del distributore. Può capitare però che il cliente appartenente alla rete domestica possa registrare anche un malfunzionamento del contatore del gas. Se il contatore non funziona correttamente, la prima conseguenza è una bolletta riportante consumi errati, il più delle volte a sfavore dell'utenza domestica. Contrariamente a quanto si crede, il malfunzionamento del contatore del gas non è un episodio così isolato per le famiglie italiane, soprattutto quando il contatore è di tipo meccanico, appartenente cioè alla vecchia generazione. A seguire un breve approfondimento su un tema molto delicato, con alcuni consigli pratici su come intervenire qualora si verifichi un malfunzionamento del contatore del gas.

Malfunzionamento contatore del gas: verifica

Il primo passo da compiere è la verifica del contatore del gas. Se l'iniziativa parte dall'utente, quest'ultimo deve rivolgersi al proprio fornitore, che a sua volta invierà una comunicazione al distributore. Sarà infatti quest'ultimo a eseguire la verifica per conto del fornitore.

Malfunzionamento contatore del gas: cosa è la ricostruzione dei consumi

Qualora la verifica da parte del distributore abbia accertato un'anomalia della rilevazione dei consumi da parte del contatore e/o un guasto del contatore del gas stesso, viene avviata la cosiddetta ricostruzione dei consumi. L'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha di recente specificato nella normativa relativa alla ricostruzione dei consumi come non sia possibile risalire a un periodo superiore ai 5 anni. Durante la ricostruzione dei consumi, il distributore continua a erogare regolarmente la fornitura del gas al cliente appartenente alla rete domestica intestatario del contratto.