All'interno della disciplina che concerne la fornitura di energia elettrica in regime di maggior tutela, l'autorità per l'energia obbliga gli operatori (tra cui, ovviamente, anche Enel) ad effettuare una differente profilazione tariffaria tra utenti residenti e non residenti. Vediamo quali sono le caratteristiche principali dell'utenza domestica non residente Enel e se quest'ultima risulta essere più o meno conveniente rispetto alle offerte del mercato libero.

Le differenze tra utenza domestica residente e non residente Enel

Il profilo distintivo tra le due differenti tipologie di utenze è, come suggerisce la denominazione, legata alla circostanza che l'intestatario dell'utenza risulta essere residente (o meno) nell'abitazione per la quale è stato attivato il contratto di fornitura energetica Enel. Quando l'utenza domestica è inquadrata all'interno della categoria residenti, infatti, l'utenza domestica residente comprende un profilo tariffario in regime di maggior tutela più conveniente per il cliente, dal momento che è prevista una riduzione delle spese e delle tariffe in relazione al maggior importo dei consumi: in altre parole, a parità di potenza impiegata (che non può essere comunque superiore a quella standard per le utenze domestiche, pari a 3 kW), maggiori sono i consumi, minori saranno le spese e i costi dell'utenza. Viceversa, all'interno dell'utenza domestica non residente Enel (quale può essere, ad esempio, il contratto di fornitura Enel luce per la seconda casa o per un'abitazione data in affitto), la tariffa relativa al costo della componente energia elettrica rimane la stessa a prescindere dai consumi, ma, in più, si prevede un aumento proporzionale delle spese e delle tasse all'aumentare dei consumi: ne discende, dunque, un effetto penalizzante nei confronti di questa tipologia di utenti.

Le spese e le tariffe per utenza domestica non residente Enel

Più in particolare, a gravare in misura effettiva sulla bolletta di un utente non residente in regime di maggior tutela Enel è l'aumentare degli oneri di sistema, cioè i costi fissi comprendenti le agevolazioni, gli incentivi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e, in generale, tutte le tasse che vengono caricate sopra i consumi di energia elettrica. Inoltre, ai clienti che possiedono un'utenza domestica non residente Enel per la fornitura di energia elettrica è preclusa la possibilità di poter sfruttare le agevolazioni concernenti gli scaglioni di consumo che, invece, sono previste per i clienti residenti (in parole povere, il costo della materia prima resta fisso all'aumentare dei consumi).

Esistono alternative più convenienti per l'utenza non residente?

Alla luce di quanto abbiamo detto finora, è evidente che i proprietari di seconda casa e, in generale, tutti gli intestatari di una utenza relativa ad un'abitazione presso la quale non risiedono, si ritrovano a pagare bollette (e relative tariffe) in misura più che proporzionale a quelli che sono i loro consumi. Per ovviare a questa situazione e per concretizzare un risparmio sull'utenza domestica non residente, è possibile ricorrere alle alternative offerte dal mercato libero dell'energia elettrica, rivolgendosi ad esempio all'offerta Next Energy di Sorgenia. Sorgenia, al fine di agevolare e incentivare il passaggio degli utenti al mercato libero, mette a disposizione di questi ultimi un profilo tariffario fisso per il primo anno dall'attivazione, nel senso che le spese (comprensive anche dei costi fissi) rimangono uguali a prescindere dai consumi effettuati. Inoltre, non sono previsti costi di passaggio dal fornitore tradizionale a Sorgenia, che, peraltro, offre la disponibilità della gestione smart della propria utenza, mediante un'apposita area clienti in cui è possibile monitorare i propri consumi, attivare la domiciliazione bancaria e gestire comodamente tutto ciò che riguarda il proprio contratto energetico.