Quando un conguaglio è definito illegittimo

Quello della ricezione di bollette con conguaglio eccessivo negli ultimi anni è stato un problema molto comune da parte dei consumatori. Tuttavia è bene sapere che non sempre tali conguagli sono stati ritenuti legittimi: per questo motivo, prima di procedere al pagamento di una bolletta molto salata o di richiedere la rateizzazione della stessa, è importante assicurarsi che tale bolletta debba essere effettivamente pagata. Le bollette contenenti spese per conguagli non sono sempre ben chiare. Tuttavia se si nota che i costi registrati sono relativi a vecchi consumi, con data superiore ai due anni, allora tale conguaglio non deve essere pagato. Con la nuova legge di Bilancio, infatti, l'ARERA (Autorità per la Regolazione di Energia, Reti e Ambiente), ha ottenuto che le richieste per pagamenti arretrati potessero essere fatte dal fornitore o dal distributore solo per debiti fino a due anni prima dell'emissione della bolletta. Per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica, questa soluzione era già stata attivata in precedenza: dal 2019 anche per quanto riguarda il gas si potrà ritenere illegittimo il conguaglio che richiede pagamenti relativi a consumi più vecchi dei due anni.

Cosa fare se si riceve conguaglio eccessivo

Quando si riceve una bolletta eccessiva, per prima cosa è necessario verificare a cosa si riferiscono i costi riportati nelle voci di spesa. Se, quindi, ci si rende conto che essi sono relativi a pagamenti più vecchi dei due anni, sarà necessario contattare il fornitore per sottolineare l'irregolarità della bolletta emessa. Il fornitore può quindi procedere a una nuova emissione: in caso contrario sarà necessario procedere con formale reclamo tramite raccomandata.