Le voci di spesa che influenzano il prezzo della bolletta del gas

L'ammontare della bolletta del gas dipende da vari fattori, non soltanto dal costo della materia prima, cioè il consumo in metri cubi di questa fonte energetica. Infatti il prezzo del gas rappresenta soltanto uno degli elementi, seppure molto consistente, della spesa totale finale. Bisogna tenere a mente che l'entità della bolletta del gas risulta essere composta da quattro diverse voci. Innanzitutto si deve tenere in considerazione la componente che riguarda i servizi di vendita, categoria al cui interno rientrano sia il margine di guadagno che l'operatore che gestisce il servizio vuole ottenere sulla fornitura sia il costo della materia prima. Nello specifico questa voce di spesa comprende i costi per la commercializzazione al dettaglio, quelli per la commercializzazione all’ingrosso e gli oneri aggiuntivi al gas. In genere i servizi di spesa ammontano a circa il 49% del prezzo della bolletta del gas, considerando anche il fatto che sono previste tutele per i consumatori all'interno del mercato. Infatti quando si parla di mercato tutelato queste spese vengono fissate dall’AEEG con una cadenza trimestrale. Al tempo stesso bisogna tenere a mente che i servizi di vendita rappresentano la voce di costo variabile per il calcolo dell'ammontare finale della bolletta del gas. Ciò è possibile perché sono gli stessi fornitori a stabilire l'entità di questi costi. Di conseguenza l'utente può risparmiare confrontando tra loro le diverse offerte e proposte commerciali dei vari gestori per riuscire a determinare quale sia la tariffa migliore e la soluzione più conveniente per le proprie esigenze.

Quali sono le voci di spesa fisse

Le altri voci di spesa che influiscono sul prezzo finale della bolletta del gas sono invece fisse: di conseguenza risultano essere sono indipendenti dalle scelte delle società che gestiscono la fornitura dell'energia e sono uguali per tutti gli operatori e per ogni utente. Proprio per questo motivo non è possibile ridurle cambiando gestore. Nello specifico sono: - i servizi di rete, voce di spesa stabilita dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Questi costi servono a coprire le spese affrontate per la gestione e manutenzione delle infrastrutture destinate al trasporto, alla distribuzione e allo stoccaggio della materia prima. Il servizio di trasporto viene effettuato a livello nazionale da Snam Rete Gas ed è finalizzato a mettere in connessione i giacimenti italiani di gas, i gasdotti destinati all'importazione e le reti locali di distribuzione. L'attività di distribuzione avviene a livello locale e si basa sulla realizzazione di reti cittadine per portare il gas agli utenti finali. Infine le operazioni di stoccaggio consentono di immagazzinare una quantità determinata di gas in depositi sotterranei che svolgono la funzione di scorta in caso di emergenza e per soddisfare l'eccessiva domanda del mercato nei momenti di punta. Si tratta di spese che ammontano al 17% dell'entità della bolletta; - l'IVA. Si applica un'aliquota al 10% sui primi 480 metri cubi e una al 21% sulle quantità successive. Si tratta di quote stabilite per legge; - le accise regionali, che ammontano circa al 19%, ma che possono variare a seconda della Regione di appartenenza. Questa voce di spesa viene stabilita per legge, di conseguenza non può essere modificata a seconda delle leggi del mercato. Bisogna quindi tenere a mente che soltanto il costo dei servizi di vendita (meno del 50% della bolletta) è determinato in base alle regole della concorrenza.