Il settore energetico in Italia prevede la presenza di diverse componenti. Le tre principali sono esemplificate dalle figure del gestore, del distributore e del fornitore. Il gestore svolge il ruolo di trasportare l'energia attraverso i cavi ad alta, a media e a bassa tensione. Nel 98 per cento dei casi, in Italia, tale ruolo viene svolto dal Gruppo Terna, gestore appunto della rete di trasmissione della luce elettrica. In sostanza, il gestore Terna deve mantenere in equilibrio il rapporto tra domanda e offerta di energia, affinché il sistema elettrico nazionale funzioni correttamente e non subisca cadute improvvise. Terna, per assolvere a tale compito, si serve dell'attività di dispacciamento, parola che compare nella bolletta della luce. Ecco dunque spiegato il dispacciamento nella bolletta di energia elettrica: si tratta dell'attività per mezzo della quale il gestore della rete di trasmissione riesce a mantenere un equilibrio costante tra offerta e domanda di energia. A seguire un breve approfondimento sul dispacciamento nella bolletta dell'energia elettrica.

Dove si trova la componente dispacciamento nella bolletta dell'energia elettrica

Il dispacciamento nella bolletta dell'energia elettrico è inserito all'interno della sezione Servizi di vendita, la stessa che include la spesa per la materia dell'energia. Il prezzo relativo al dispacciamento viene indicato con la sigla PD (Prezzo Dispacciamento) e va a confluire insieme ad altre sigle quali PE (Prezzo dell'Energia) e PCV (Prezzo della Commercializzazione al dettaglio).

Costo del dispacciamento nella bolletta dell'energia elettrica

L'ARERA definisce ogni trimestre il prezzo fisso che i fornitori devono assegnare al PD (Prezzo Dispacciamento), inserito nei Servizi di vendita all'interno della quota fissa. Quest'ultima comprende anche la spesa per la commercializzazione al dettaglio e ha un peso pari a 48 euro in un anno, vale a dire 4 euro al mese per i clienti della rete domestica.