Nonostante la liberalizzazione del mercato energetico abbia comportato l'ingresso di un gran numero di operatori concorrenziali, Enel Energia continua a conservare una fetta rilevante di utenti finali serviti, perpetuando la sua storica funzione di monopolista nel settore.

Quote di mercato Enel Energia

Al 2017, secondo i dati che vengono raccolti periodicamente dall'Autorità per l'Energia, si è assistito ad un fenomeno di progressiva concentrazione del mercato, nonostante il numero di player ivi presenti abbia superato la cifre record di oltre quattrocento operatori diversi. In effetti, secondo Arera, tre operatori italiani posseggono da soli il 50% delle quote di vendita sul mercato libero dell'energia: tra questi, Enel si pone stabilmente in prima posizione, con un market share che è salito al 37,5% (contro il 34,8 dell'anno precedente), seguita a distanza da Eni (altro ex monopolista attivo principalmente nel settore del gas naturale e che, tuttavia, può vantare un buon 5% di mercato elettrico) e, infine, ad Edison (che non supera il 3% delle quote di mercato). I numeri sono indicativi del fatto che, nonostante la presenza di numerosi operatori, nessuno di questi è ancora riuscito ad imporsi in modo tale da poter seriamente minacciare il primato di Enel Energia. Infatti, la gran parte degli altri operatori (a loro volta in via principale frutto di trasformazione in società di capitali di ex municipalizzate, come Acea, Hera e A2A) non supera soglie apprezzabili: parliamo di quote che vanno dal 2,5% a scendere.

Il doppio regime energetico

Peraltro, se ci si sposta sul piano del mercato tutelato, la quota energetica che si può ascrivere ad Enel risulta ancora più larga. In questo settore, infatti, il Gruppo Enel partecipa con la ex Enel Servizio Elettrico (ora Servizio Elettrico Nazionale), con una quota di mercato pari a quasi il 70%: ne deriva che la grandissima maggioranza degli utenti che non hanno avuto accesso al libero mercato sono rimasti sostanzialmente con l'ex monopolista. Forte anche del fatto che non si è ancora verificato il pieno passaggio al mercato libero (con l'ennesima proroga per l'abrogazione della Maggior Tutela), si evidenzia anche la scarsa propensione degli italiani a cambiare operatore: sempre secondo i dati Arera, nel 2017 si tratta di appena 83.000 utenze annuali.

I dati relativi alla vendita

Il primato di Enel Energia in Italia, peraltro, si evidenzia non soltanto in base alle quote di mercato riferite al numero di utenze attive, ma soprattutto se si considera la quota di mercato come riferita alla quantità di energia elettrica venduta. Sotto questo profilo, infatti, l'ex-monopolista si attesta su una vendita pari ad oltre il 72% dell'intera energia elettrica consumata dalle utenze italiane (con un dato leggermente in calo rispetto al 2016), mentre il secondo operatore per elettricità venduta rimane ancora una volta Eni, con una quota di poco superiore all 5%. Anche qui, dunque, la concorrenza stenta a partire: come evidenzia l'Autorità energetica, infatti, i primi cinque operatori nazionali riescono a immettere sul mercato oltre l'86% dell'intera elettricità venduta agli utenti italiani. Sebbene questi dati destino preoccupazioni rispetto al mancato raggiungimento (a quasi vent'anni dall'avvio dei primi processi di liberalizzazione) della piena concorrenzialità del mercato, va aggiunto che le tariffe e in generale le condizioni economiche sul mercato libero hanno comunque subito gli effetti dell'ingresso dei nuovi operatori privati, con benefici sensibili per le famiglie e i consumatori domestici.