Uno dei generi televisivi di maggiore successo oggi è il cosiddetto Bio-Pic, il documentario biografico che viene prodotto in modo magistrale da reti che ne hanno fatto un format di enorme successo. Al punto che il bio-pic è diventato anche un genere cinematografico che ha saputo sbancare i botteghini: basti pensare ai casi di “Rush”, diretto da Ron Howard e ispirato al dualismo Lauda-Hunt in Formula Uno o allo splendido “Bohemian Rhapsody”, film che il regista Bryan Singer ha dedicato alla leggendaria epopea di Freddy Mercury e dei Queen. Il prossimo successo potrebbe essere proprio un bio-documentario su Greta Thunberg, candidata al premio nobel per la pace.

Greta e il documentario riguarda sempre di più l’attualità

Se una volta il documentario era quasi sempre ispirato a fatti antichi e personaggi storici deceduti da un pezzo, oggi il Bio-Pic chiede maggiore attualità: per centrare l’obiettivo il personaggio al centro dell’approfondimento non solo deve essere in vita ma deve anche diventare un elemento fondamentale del contenuto artistico.

Dunque non deve sorprendere più di tanto la notizia che Greta Thunberg, la teen ager svedese leader del movimento Friday For Future recentemente nominate dal magazine americano “personalità dell’anno” sarà la protagonista di un documentario. Si tratta di un caso più unico che raro: si parla di una ragazza che poco più di un anno fa era praticamente sconosciuta e che ha solo sedici anni. Non è una rockstar, ha scritto due libri – è vero – ma non è certo un’artista affermata, e la sua popolarità è soprattutto mediatica.

Il documentario “Greta” è stato girato in poche settimane

La notizia è stata ufficializzata pochi giorni fa proprio mentre on line e sui giornali riecheggiavano le critiche mosse alla Thunberg dal presidente americano Trump che l’aveva invitata a darsi una calmata, a lavorare per gestire la sua rabbia e magari anche ad andarsene al cinema.

Il film è di fatto già stato girato: il che significa che è stato prodotto in modo intensivo tra giugno e ottobre, ancora prima del COP25 di Madrid e delle due traversate in catamarano al di là e al di qua dell’Atlantico, così come prima del suo durissimo intervento alle Nazioni Unite. Il progetto sarebbe addirittura iniziato già nel 2018 quando Greta iniziò i suoi primi scioperi del venerdì, disertando la scuola per protestare contro la situazione dell’ambiente. Le prime immagini sono dell’agosto 2018: inizialmente il film doveva essere un breve documentario che illustrava la sua vita e che doveva essere irradiato solo su You Tube. Poi la fama crescente di Greta ha consigliato di rivedere il progetto con contorni più ampi. 

Il regista del film è un videomaker ambientalista svedese

Il film si intitolerà “Greta” il regista è un videomaker svedese piuttosto noto: Nathan Grossman ha diretto alcuni cortometraggi di grande successo e un paio di film come “The man who played with fire”, ispirato all’omonimo romanzo di Stieg Larsson. Grossman è uno degli artisti preferiti da Greta e questo sicuramente ha portato più facilmente a un accordo: la ragazza, inizialmente allergica a qualsiasi genere di telecamera e macchina fotografica, ha dovuto fare ben presto i conti con la necessità di apparire e di gestire in prima persona l’informazione.

Grossman, ambientalista convinto e sostenitore della battaglia di Greta, ha effettuato personalmente molte delle riprese del documentario che è stato girato in modo agile con nuove tecnologie ed equipaggiamenti leggeri. Niente pellicola… solo riprese digitali con montaggio ruvido, tagliato in camera, come si dice in gergo, per ridurre i costi di produzione. “Greta” in questo momento è in fase di postproduzione. Stando alle pochissime informazioni disponibili “Greta” dovrebbe uscire entro Pasqua e il suo ricavato, dedotti i costi di produzione, servirà a finanziare il movimento FFF.