Arrivano i garage ecosostenibili ed ecocompatibili con l'ambiente che avranno un impatto minimo sul il nostro Pianeta. La novità, infatti, arriva dalla Svizzera ed è costituita da nuovi pannelli geotermici modulari di Enerpad, giovane startup fondata dal ricercatore Margaux Peltier, assistente scientifico presso il Laboratory of Soil Mechanics (LMS) del Politecnico di Losanna (EPFL).

Pannelli geotermici per garage: l’idea

Il progetto nasce dalla volontà di creare nuove fonti energetiche ecocompatibili e per impattare meno sul riscaldamento globale. Il calore emanato dalle carrozze dei treni, tram, tranvie può essere preso e riutilizzato per riscaldare case e garage. Gli impianti in questione sono costituiti da strati di materiali che accumulano calore e da una rete di tubi che corre sul retro e in cui circola un fluido termoreattore.

Da quel punto, il calore può arrivare direttamente all'interno degli edifici. Peltier della Lyesse Laloui presso l’LMS ha dichiarato che “Con i primi prototipi siamo stati in grado di ottenere rese da 70 a 100 Watt per metro quadrato nei nostri test di laboratorio iniziali, il che è un risultato eccellente”, afferma lo scienziato. Una delle caratteristiche essenziali del sistema è costituita dalla modularità che dà la possibilità agli sviluppatori di dimensionare l’impianto sulla base dell'esigenza del singolo consumatore. Inoltre, i pannelli possono essere inseriti in contesti già strutturati. Inoltre l’energia prodotta sembra essere costante e questo li rende facilmente compatibili con dagli scantinati, alle gallerie della metropolitana, dai garage ai parcheggi sotterranei. I pannelli geotermici di Enerpad sono stati selezionati per rappresentare la Svizzera nelle finali del concorso ClimateLaunchPad.

I progettisti stanno già testando in condizioni reali in un parcheggio di Losanna grazie al finanziamento Innosuisse. I pannelli in questione sono in grado di ridurre del 30 per cento i costi di riscaldamento e raffreddamento e di tagliare le emissioni di CO2 legate all’energia di circa il 90 per cento rispetto alle attuali soluzioni energetiche a base fossile. Un risultato molto valido per questi dispositivi.

Pannelli geometrici per garage: idea torinese

Anche in Italia grazie a ENERTUN, progetto firmato dal Politecnico di Torino. Gli ingegneri Marco Barla e Alice Di Donna dell’ateneo piemontese hanno studiato l’attivazione termica dei rivestimenti delle gallerie urbane come modalità per sfruttare l’inerzia termica del sottosuolo. Il progetto vorrebbe costruire una “metropolita geotermica” ovvero un sistema tecnologico capace di trasformare il tradizionale rivestimento in calcestruzzo armato dei tunnel in uno scambiatore di calore e ottenere in questo modo una fonte di climatizzazione efficiente per gli edifici circostanti. 

Il progetto ENERTUN

Il progetto ENERTUN ha già un sito di sperimentazione: la linea 1 della metropolitana di Torino, nel nuovo tratto che va dalla stazione Lingotto alla futura stazione Bengasi. Insieme ai progettisti stanno lavorando anche il gruppo CMC e GTT (l’azienda di trasporti pubblici), ed i ricercatori hanno dichiarato che il progetto non è lontano dalla realizzazione finale.

Barla e Di Donna hanno presentato il nuovo segmento tunnel energetico recente brevetta, e i benefici economici ed ambientali legati al progetto. In base ai primi calcoli si stima che il sistema, grazie alle condizioni favorevoli del flusso idraulico a Torino, possa scambiare tra 53 e 74 W/m2 di rivestimento, rispettivamente in inverno e in estate consentendo di coprire un fabbisogno termico di 2.822 kW in riscaldamento e 3.756 kW in raffreddamento. Il costo dell’attivazione è pari all’1% del costo globale dell’operazione.

Un passo avanti importante anche per l’Italia, che deve assolutamente trovare dei sistemi alternativi per creare e sfruttare l’energia, magari partendo (come in questo caso) dall’energia che già esisteva. Infatti, come tutti sappiamo, i costi dell’energia in termini economici e finanziari sono molto alti ed è fondamentale trovare delle strategie che arginino questo spreco.