“Non voglio dover morire pensando a quello che avrei potuto fare per evitare il disastro climatico”. Lo dice Jane Fonda, 81 anni, attrice e attivista per l’ambiente e i diritti civili da tempo alla guida di Fire Drill Fridays, organizzazione non governativa di disobbedienza civile che cerca di lavorare come opinion leader per sensibilizzare l’opinione pubblica e quella politica sul problema ambientale.

Le grandi battaglie antigovernative di Jane Fonda

Jane Fonda non è nuova a grandi battaglie: è stata per anni una femminista convinta, si è battuta per i diritti degli animali e per limitare l’allevamento intensivo legato alle multinazionali dei fast food americani.

La figlia del grande Henry Fonda ha vissuto tutta la vita in prima linea gestendo una carriera artistica di successo suddivisa tra tv, cinema e teatro, tre matrimoni e una quarta lunghissima convivenza. Famosa fu la sua lunga sfida al governo americano nei primi anni ’70 quando manifestò contro la guerra nel Vietnam. Visitò Hanoi e le truppe autonomamente e a proprio rischio e pericolo, fuori dal calendario delle visite decise da Washington.

Divenne di fatto una nemica dell’America tanto che Hollywood la boicottò per anni e non la fece lavorare. Venne massacrata dai tabloid di allora con sprezzanti caricature nelle quali era soprannominata Hanoi Jane, una donna annoiata dal turismo dei Vip che decideva di fare vacanze alternative al fronte. Ci vollero anni prima che fosse riabilitata e quando si scagliò contro la guerra in Iraq le donne americane, anche quelle politicamente lontane da lei (è democratica), furono molto più rispettose.

Jane Fonda afferma: “Ancora venti anni per evitare il disastro”

Jane Fonda è stata una delle prime grandi attrici a schierarsi in modo attivo sul fronte delle battaglie per l’ambiente: “Credo nella forza della voce delle persone ed è per questo che sono venuta a Washington per manifestare unendomi alla protesta di Fire Drill Fridays con milioni di giovani che chiedono ai nostri leader di dare un futuro al pianeta e al genere umano – dice l’attrice – ora è chiaro a tutti che entro vent’anni al massimo il carburante di origine fossile sarà ridotto a zero e il non avere mai investito seriamente su energia compatibile riduce ulteriormente il tempo e richiede azioni immediate per evitare il disastro”.  Greta Thunberg le piace molto: “Ho profondo rispetto e ammirazione per questa giovane donna che ha deciso di alzare la voce per far crescere la coscienza comune. Ho ascoltato Greta per la prima volta quando in California, a poca distanza da casa mia, incendi devastanti stavano consumando foreste e mettendo a rischio centinaia di vite umane. È stato allora che ho deciso di fare qualcosa in più. Greta mi ha sicuramente ispirato”.

Le prossime elezioni e l’impegno degli attivisti all’azione politica

Jane Fonda chiama i politici a precise responsabilità, ma non solo loro: “Siamo noi a eleggerli e a delegarli al governo, siamo stati noi a lasciarli fare conducendo il sistema alla rovina. È evidente che ci sono voluti decenni per creare questo disastro e non possiamo semplicemente dire che è stata colpa della politica. È stata anche colpa del nostro menefreghismo, della nostra miopia, della nostra pigrizia. Tutto sommato questa politica ha fatto anche comodo a noi, che non abbiamo mai avuto il coraggio di aprire gli occhi e di cambiare sul serio”.

Ma milioni di persone che votano sembra stiano rapidamente cambiando idea: “I sondaggi dicono che due terzi degli elettori americani pensano che il governo, qualunque governo, abbia fatto troppo poco per ridurre gli effetti del cambiamento climatico e questo credo avrà sicuramente un penso anche se spesso la logica con la quale molti americani vanno a votare è ancora quella della pigrizia e della paura. Da parte nostra stiamo chiedendo a tutti gli elettori di non dare più il loro sostegno a quei candidati compromessi con le industrie inquinanti degli idrocarburi, delle armi o delle lobby anti ambientaliste. Non possiamo fare molto di più: possiamo solo alzare la voce. Nonostante l’età e le delusioni c’è ancora un po’ di passione in me e da qui al 4 novembre 2020, quando i giochi delle nuove elezioni saranno fatti, mi batterò con tutta me stessa perché non voglio avere rimpianti”.