Illuminare una stanza o un’opera d’arte azzerando il consumo energetico è ora possibile, grazie alla lampada del futuro.

L’idea rivoluzionaria appartiene a Geo Florenti, artista e innovatore nato in Romania ma italiano d’adozione: una lampada alimentata via cavo da una cella fotovoltaica che, posta davanti a una fonte luminosa a led, ha il compito di raccogliere tutta l’energia che andrebbe altrimenti dispersa.

L’aspetto altamente innovativo dell’eco-lampada made in Italy ha attirato anche l’attenzione dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, per le possibilità che potrebbe aprire nell’ambito del risparmio energetico e per le possibili applicazioni che avrebbe nella vita quotidiana di tutti.

Lampada a consumo: cos’è

Presentata sotto forma di prototipo agli studenti della Scuola di Design del Politecnico di Milano, la lampada a consumo zero è capace di funzionare sfruttando l’energia in più di una classica fonte di calore a led, riducendo al minimo qualsiasi spreco. 

Tramite una cella fotovoltaica, in grado di accumulare e riciclare la luce emessa da una fonte di calore, l’energia è trasmessa a un’ulteriore lampada, senza l’ausilio di un accumulatore.

La tecnologia, che porta il nome dell’artista Geo Florenti, recupera energia da fonti luminose artificiali e allo stesso tempo riesce ad alimentare sistemi di illuminazione a consumo zero.

Chi è Geo Florenti?

Geo Florenti, nato in Romania e arrivato in Italia nel 1991, è un artista e innovatore.  Considerato un artista della “eco-luce”, nel suo percorso artistico la connessione tra creazione artistica, ricerca scientifica ed ecosostenibilità è un tema ricorrente.

Le potenzialità della luce sono una delle principali passioni dell’artista, che dal 2009 si focalizza sul recupero e il riuso della luce artificiale.

Trovare un punto d’incontro tra arte è scienza è un obiettivo che guida tutti i suoi principali esperimenti.

Le sue illuminazioni a consumo zero sono servite per donare luce a opere celebri come il “San Giovanni Battista” del Caravaggio, il “Mosè” di Michelangelo e “l’Estasi di Santa Teresa d’Avila” del Bernini.   

L’idea di avvicinare la sua arte alla tecnologia ha permesso all’artista di scoprire la ricerca su come combinare energia, sviluppo e nuovi servizi per la “casa intelligente”, condotta dalla Divisione Smart Energy dell’Enea.   

Alle case del futuro, smart e digitalmente connesse è richiesto il rispetto totale della sostenibilità ambientale e sociale, una costante attenzione all’aspetto ecologico e la capacità di offrire un alto livello di comfort per le persone.

Innovazioni rivoluzionarie, come la lampada a zero consumi, sono tutte applicazioni che in men che non si dica si riveleranno fondamentali per le smart home.  

La lampada in questione non è più solo una lampada, ma è un elemento vivo del contesto in cui è inserita: essa può creare energia da altra luce, senza doverne sprecare nemmeno un watt. 

Vantaggi lampada zero consumi

L’illuminazione è fondamentale in qualsiasi contesto.

Sia che si debba preparare una festa, sia che si voglia creare la giusta atmosfera per una riunione importante oppure che si preferisca svegliarsi al mattino con una luce soffusa, l’illuminazione ricopre un ruolo importantissimo.

Quando si pensa alle luci si è portati automaticamente a pensare alle luminarie casalinghe che compaiono soprattutto nel mese di dicembre, a Natale.

Ma pensiamo mai a quanti sprechi si creano quando l’obiettivo è solo quello di creare un’adeguata atmosfera?

Geo Florenti ci ha fatto capire che riutilizzare l’energia recuperata da altre fonti di energia tramite celle fotovoltaiche è possibile. 

Se è riuscito con una sola lampadina e diverse celle fotovoltaiche ad illuminare 12 grandi opere d’arte, cosa potrebbe impedirgli di sfruttare le sue innovazioni per ricaricare telefonini, illuminare insegne e cartelloni pubblicitari, alimentare i fari degli stadi e le luci nelle autostrade?