Le caldaie a condensazione di ultima generazione stanno sostituendo sempre più spesso quelle più datate, presenti nella maggior parte delle case degli italiani. Il motivo è semplice: la caldaia di nuova generazione garantisce una notevole riduzione dei consumi energetici, di conseguenza l'utenza domestica riceve una bolletta del gas meno dispendiosa rispetto a quella che avrebbe ricevuto utilizzando un impianto di riscaldamento con una vecchia caldaia a gas. Uno dei segreti è il lavoro a bassa temperatura della caldaia a condensazione. A seguire un breve approfondimento sul tema.

Vantaggi del lavoro a bassa temperatura della caldaia a condensazione

Cosa significa che le caldaie a condensazione lavorano a bassa temperatura? Per spiegare un concetto così importante dal punto di vista dei consumi, è opportuno fare un confronto con le caldaie a gas tradizionali. In genere, quest'ultime lavorano con una temperatura dell'acqua costantemente alta, con un'efficienza energetica compresa tra il 70 e 85 per cento. Se il cronotermostato digitale viene impostato per un'accensione giornaliera di poche ore, il concetto viene estremizzato, causando un notevole dispendio di gas. Dall'altra parte, la nuova caldaia a condensazione può permettersi di operare a bassa temperatura, grazie a una migliore gestione del calore da parte del sistema. A questo proposito, è interessante notare che una caldaia a condensazione rende meglio se lasciata accese per molte ore con una temperatura regolata al di sotto dei 20 gradi. Nella maggior parte dei casi, le caldaie di nuova generazione raggiungono e addirittura superano il 100 per cento come valore di efficienza energetica. Grazie alla migliore gestione del calore prodotto all'interno, chi ha una caldaia a condensazione nella propria abitazione è abituato a lasciare l'impianto di riscaldamento acceso per molte ore.