La bolletta del gas per la seconda casa è solitamente più alta di quella in cui si ha la residenza, anche se i consumi sono inferiori. Chi ha una casa al mare o in montagna può rendersi conto, semplicemente esaminando una bolletta, che la parte che incide di più sulla bolletta del gas riguarda i costi fissi. L'incidenza maggiore si ha nelle bollette della luce, ma anche in quelle del gas si possono riscontrare quelli che vengono chiamati oneri di sistema, che incidono sulla fatturazione. Le variazioni più consistenti dipendono dalla zona geografica in cui è situata la seconda casa. Anche per il trasporto, infatti, è prevista una quota fissa annua stabilita dall'Autorità e prevede otto scaglioni a seconda della zona climatica in cui si trova l'abitazione. I costi relativi alla distribuzione del gas, che sono costi fissi, sono diversi in Italia a seconda della regione. Sei sono le zone tariffarie definite dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema idrico e sono le spese che vanno a coprire il trasporto del gas metano dai punti d'entrata nel Paese o dai centri di stoccaggio fino alle abitazioni. Questi costi sono fissi e non possono essere cambiati a discrezione del fornitore. I costi fissi della bolletta gas per la seconda casa, quindi, possono risultare più elevati rispetto a quelli per la prima casa. Molto dipende dalla zona geografica in cui è situata la seconda abitazione. Tuttavia ci sono altri costi fissi da sostenere, come le spese per la materia gas naturale per il suo acquisto e commercializzazione, le spese per gli oneri di sistema che vanno a coprire le attività di gestione generali. Infine ci sono le accise, le imposte, l'addizionale regionale e l'Iva.