Le bollette di maxi-conguaglio sono uno degli argomenti di maggiore discussione nei forum dedicati al settore dell'energia. Di norma, i fornitori le inviano quando si verifica una netta discrepanza tra consumi fatturati e consumi effettivi. A questo proposito, è doverosa una premessa. La lettura del contatore viene eseguita dal distributore e non dal fornitore, contrariamente a quanto si possa credere. Quando in bolletta compare la voce consumi effettivi, l'utente è certo di pagare un importo per consumi reali. Al contrario, quando in bolletta viene riportata la voce consumi stimati, l'intestatario della fornitura deve essere consapevole che l'importo segnalato non dipende da consumi effettivi ma dalla stima fatta dal fornitore sulla base delle precedenti bollette. Il fornitore è chiamato a stimare i consumi in assenza della lettura del contatore da parte del distributore, l'unico a poter eseguire la lettura del contatore (se si esclude l'utente stesso della fornitura). Maggiori sono le bollette con consumi stimati, più alte sono le possibilità di ricevere nel giro di pochi mesi una bolletta di conguaglio, attraverso le quali il fornitore va a compensare la differenza tra consumi stimati e rilevati da parte del distributore. Se la situazione si ripete nel tempo, si va incontro al rischio di ricevere una bolletta di maxi-conguaglio.

Come difendersi dalle bollette di maxi-conguaglio

L'utente può avvalersi del diritto di contestare l'importo presente nella bolletta di maxi-conguaglio, inviando una segnalazione formale tramite raccomandata con ricevuta di ritorno (in allegato una copia della fattura per la quale si presenta la contestazione). Per risolvere il problema in via definitiva è sufficiente comunicare in maniera costante l'autolettura al proprio fornitore, servendosi del numero verde dell'assistenza clienti o dell'area clienti personale disponibile online o in mobilità tramite un'app gratuita.