È stato approvato dalla Commissione Affari Istituzionali del Senato un emendamento al decreto “Milleproroghe” che fa slittare di un ulteriore anno la data prevista per il completo passaggio al libero mercato di gas e luce. L'anno previsto era il 2019 ma la nuova legge ha allungato i tempi fino al luglio 2020. In questa data si dovrebbe abolire l'attuale mercato tutelato e passare ad un regime di assoluta libertà. In realtà non è il primo rinvio, visto che già in precedenza la data era stata più volte posticipata. Le perplessità per il passaggio dal mercato tutelato a quello libero, riguardano in prima battuta la poca chiarezza delle offerte proposte dalle società. Altro aspetto che fa nascere parecchi dubbi è la futura sorte di tutti quegli utenti che, entro la data del passaggio, non avranno provveduto autonomamente ad abbandonare il mercato tutelato. Si parla di circa 22 milioni di famiglie per la fornitura elettrica e di 18 milioni per quella del gas. Un numero impressionante di utenti che da un giorno con l'altro potrebbero ritrovarsi con un nuovo gestore senza averlo scelto e senza effettivo risparmio. La differenza sostanziale tra i due mercati è molto semplice. L'utente che sottoscrive un contratto con il mercato tutelato ha delle tariffe che sono regolamentate dalle Autorità. Con un mercato libero invece si dovrà, in autonomia, scegliere il prezzo ritenuto migliore confrontando le varie offerte. Quando nel 2020 ci sarà il passaggio tra le due tipologie di mercato, automaticamente tutti coloro che fino a quel momento hanno goduto di un regime tutelato, dovranno necessariamente scegliere un fornitore di gas e luce. La domanda principale che si pone il legislatore è: cosa succederà ai clienti che non provvedono ad uscire per tempo dal mercato tutelato? La risposta non è ancora oggi ben chiara e si spera, durante il periodo che ci separa dall'evento, di trovare una soluzione definitiva. In realtà oggi già molti utenti hanno optato per il mercato libero, scegliendo tra le varie offerte proposte dalle numerose società che operano nel settore. La liberalizzazione del mercato non è cosa recente visto che risale al 1999 con il famoso decreto Bersani (Dl.n.79 del 16 marzo). In pratica la legge non faceva altro che recepire una precisa direttiva comunitaria volta alla creazione di un Mercato Unico dell'energia tra i paesi della comunità Europea. In Italia, la nascita di un vero e proprio mercato liberalizzato avviene a partire dal 2007. Da quel preciso momento un fornitore di energia è libero di entrare sul mercato con le proprie offerte e l'utente è altrettanto libero di scegliere quella che reputa più conveniente. Purtroppo da questo punto di vista nel nostro Paese c'è ancora molto ignoranza con circa l'80% degli utenti che ignora completamente il tipi di mercato in cui si trova. Quello che deve fare l'utente è solo informarsi su ciò che offre il mercato e scegliere il fornitore che più soddisfi le sue necessità. Questo implica che non c'è nessun obbligo di dover rimanere con la stessa società con cui si era attivato un contratto con tariffe tutelate. Il passaggio non richiederà nessun costo aggiuntivo, con il nuovo fornitore che dovrà occuparsi di tutte le comunicazioni e operazioni di chiusura del vecchio contratto. Non ci sarà nessun tipo di interruzione nella fornitura di energia alle utenze durante il periodo necessario per il cambio di fornitore. Per quanto riguarda il prezzo, la differenza tra mercato tutelato e libero è molto semplice. Nel primo caso è un valore imposto dalle Autorità che ha una variazione trimestrale. Nel secondo invece è il fornitore che lo stabilisce: ci possono essere delle offerte a prezzo fisso o bloccato per un determinato periodo di tempo oppure tariffe con prezzi variabili che subiscono, nel bene e nel male, le oscillazioni del mercato. La cosa importante è la libera concorrenza che va a tutto vantaggio del cliente con più proposte tra cui scegliere e trovare la soluzione migliore per le proprie necessità.