Nel 2022, il mondo degli impianti fotovoltaici, non ha ancora la risonanza che si merita e quindi è interessante approfondire i vantaggi e scoprirne la convenienza; tutti ne possono osservare l’imponenza sopra i tetti delle nostre città, ma ancora l’approccio a questa tecnologia, che ormai ha 50 anni, è esile.

I pannelli fotovoltaici catturano l’energia ‘donata’ dal sole, che raggiunge il suo picco durante il giorno e viene dissipata contemporaneamente alla produzione: l’energia, mentre si crea, si consuma.

Ma se quell’energia non viene utilizzata, cosa accade? In assenza di strumentazioni differenti, viene ceduta alla rete elettrica, che tramite il Gestore del Sistema Elettrico, restituisce denaro. La tecnologia nel campo delle energie sostenibili ha fatto passi da gigante e, nel corso dell’ultimo decennio, ha ideato e perfezionato un sistema di accumulo elettrico, un sistema di batterie: si tratta di un dispositivo capace di immagazzinare l’energia prodotta nelle ore di luce e di renderla disponibile anche di notte o nelle giornate di pioggia o nebbia. 

In questo modo non si deve necessariamente acquistare energia dalla rete, molto più costosa di quella prodotta dal fotovoltaico e soprattutto non si è obbligati a rivenderla alla rete che, paradossalmente, paga il kWh al proprietario del fotovoltaico meno di quanto lo rivende allo stesso proprietario.  

Batterie di accumulo per il fotovoltaico: i prezzi

Nel panorama della progettazione degli impianti fotovoltaici, si possono identificare tre tipologie di batterie.

Come è facile immaginare il costo delle batterie è direttamente correlato al materiale del quale sono costituite. 

  • Batterie al piombo-gel: sono le batterie di accumulo più economiche, hanno un costo che oscilla tra i 3 mila euro e i 5 mila euro. Il prezzo inferiore denota una minor capacità e durata rispetto ad altri materiali più performanti. Hanno una vita relativamente breve e dopo 5 anni sarà necessario sostituirle. Questa tipologia di batterie è ideale nel caso in cui l’utilizzo dell’energia non è frequente. 
  • Batterie agli ioni di litio: è di fatto la tipologia di batterie più utilizzata, poiché ha una qualità nettamente superiore rispetto a quelle al piombo. Hanno un’altissima capacità di fornire l’energia accumulata. Hanno una durata di dieci anni. Il costo di questa batteria varia da 4 mila euro a 8 mila euro. 
  • Batterie al nichel-cadmio: queste batterie di accumulo hanno la capacità di poter essere scaricate al 100% e godono di una durata di vita medio-lunga. L’unico difetto è rappresentato dall’elevata auto-scarica, il che significa che l’energia che viene accumulata dalla batteria, se non usata, si disperde velocemente. Sono perfette per le abitazioni di famiglie numerose nel quale il consumo di energia è alto e costante. Siamo di fronte a un costo che oscilla tra i 3 mila euro e i 5 mila euro. 

Batterie di accumulo del fotovoltaico: opinioni

Il fotovoltaico, nel corso degli anni non è più costoso come un tempo; dal 1970 la tecnologia del fotovoltaico ha consentito un importante abbassamento dei prezzi di costruzione e manutenzione. Successivamente, con l’avvento degli accumulatori, questi dispositivi che sfruttano il sole, sono a tutti gli effetti una delle prime scelte nella progettazione di un impianto energetico casalingo o nella ristrutturazione di case o aziende, beneficiando spesso di incentivi e facilitazioni. 

Il fotovoltaico è una realtà in continua ascesa e, in particolare, i sistemi d’accumulo non sono più il consiglio ecologico di un architetto illuminato, bensì una necessità per risparmiare sulla bolletta e preservare attivamente l’ambiente. Il cliente, perciò, ha la necessità di conoscere le caratteristiche e l’utilizzo di tutti i tipi di sistemi d’accumulo, perché ogni realtà necessita una valutazione su misura.

Le opinioni dei consumatori che hanno prima acquistato un impianto fotovoltaico con accumulatore, raggiunta l’indipendenza energetica, sono concordi e positive e si basano su un dato ormai acclarato: la tecnologia delle batterie è estremamente migliorata in questi ultimi anni, raggiungendo risultati e prestazioni notevoli e durevoli, e soprattutto affidabili nel lungo periodo. 

Le batterie al litio in particolare stanno rendendo possibili soluzioni che, fino a pochi anni, fa erano inimmaginabili. Passato il tempo delle batterie al piombo, pesanti, ingombranti e inquinanti, l’era delle batterie più sostenibili e più performanti garantisce al consumatore (con un impianto fotovoltaico con accumulatore) uno stile di vita pressoché identico a chi ancora accede per il 100% del suo fabbisogno alla rete. Inoltre, chi si è dotato di batteria ha verificato con soddisfazione che la manutenzione di questi accumulatori è minima e di certo non sofisticata.

Durata delle batterie di accumulo nel fotovoltaico

L’accumulatore non è un dispositivo standard uguale per tutti gli impianti e riferirsi semplicemente alla durata delle batterie per il proprio impianto fotovoltaico è semplicistico, poiché è necessario esaminare alcune caratteristiche: l’energia fornita in rapporto all’energia immagazzinata, la longevità, il rapporto cicli di carica/cicli di scarica, la resistenza alle intemperie, la manutenzione, l’auto-scarica per gli impianti che restano in stand-by per mesi.

Il luogo dove alloggerà il dispositivo di accumulo dovrà avere dimensioni conformi, sicuramente ben aerato, protetto, e possibilmente coibentato, perché possa ‘lavorare’ a temperature consone, né altissime né troppo rigide. Rimane un dispositivo sensibile e come tale va trattato. 

Il mercato oggi offre, su tutti, quasi esclusivamente due tipi di batterie: al piombo e agli ioni di litioLe prime, durano mediamente dai 3 ai 5 anni e hanno una percentuale di scarica intorno al 50%, le seconde (batterie agli ioni di litio), hanno una maggiore durata ed efficienza: durano intorno ai 10 anni e hanno una capacità di carica/scarica intorno all’80% 

Autonomia delle batterie di accumulo del fotovoltaico

Un aspetto da tenere in considerazione, rilevante e influente sui risparmi futuri, è l’autonomia delle batterie di accumulo del fotovoltaico. Ogni abitazione, ogni impresa, ogni famiglia, ha una storia diversa, ognuno ha abitudini di consumo differenti e spalmate lungo la giornata in maniera anche molto eterogenea.

Per esempio, due coniugi anziani o una famiglia numerosa, una condivisione di compagni di università, che tendono a consumare energia tutto il giorno e soprattutto nelle fasce diurne, con un impianto fotovoltaico da 3 kW potrebbero consumare istantaneamente molta energia prodotta direttamente dai pannelli solari. Non è indispensabile, quindi, uno stoccaggio di grandi capacità. Potrebbe bastare una batteria da 2 kWh, forse al massimo 4.

Invece, famiglie di lavoratori, giovani conviventi, single, che non sono a casa durante il giorno, consumano molta energia la sera, nel momento in cui l’impianto fotovoltaico ha un basso rendimento, anche pari a zero. In questo caso sarebbe consigliabile l’installazione di una batteria per fotovoltaico con una potenza sostenuta, in modo da poter utilizzare l’energia accumulata durante la giornata anche alla sera.

Si ipotizzi una famiglia tipo che consuma 3.000 kWh/anno, 8 kWh al giorno.

Almeno la metà dei consumi domestici avviene nel tardo pomeriggio, la sera o la notte, quando l’impianto fotovoltaico non produce, la casa avrà bisogno di accumulare circa 4 kWh al giorno per avere un buon margine di autonomia e indipendenza dalla rete e per poter produrre il necessario per l’immediato consumo diurno, e caricare le batterie di altri 4 kWh, per le esigenze della notte.

Questa capacità di stoccaggio di 4 kWh sarà sufficiente a ridurre le bollette in maniera già significativa. 

Possiamo comunque affermare in linee generali che la batteria (o il mix di batterie) mantenga circa 3 o 4 giorni di riserva, così da fronteggiare in scioltezza le giornate piovose o nuvolose.

Batterie di accumulo per il fotovoltaico: detrazione fiscale

Per chi vuole investire nell’autoproduzione di energia elettrica green esiste il Bonus ristrutturazioni edilizie che comprende anche gli incentivi per impianti fotovoltaici a tutto il 2022.

Intanto, la detrazione IRPEF del 50% per le ristrutturazioni edilizie generiche può essere applicata anche per l’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo.
Dal 1° gennaio 2022 e fino al prossimo 31 dicembre sarà possibile beneficiare della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute entro il limite di 96 mila euro di spesa. Questo sia per i lavori sulle singole unità immobiliari che per la ristrutturazione delle parti comuni degli edifici condominiali. 

La detrazione verrà ripartita in 10 quote annuali di pari importo. 
Inoltre esiste ancora la possibilità di usufruire della cessione del credito. Per chiunque intendesse realizzare un impianto fotovoltaico residenziale è possibile richiedere uno sconto immediato sul preventivo chiavi in mano. Per accedere a questa scontistica proveniente dalla cessione del credito è necessario rinunciare alle detrazioni fiscali del 50% di cui si sarebbe beneficiato nei successivi 10 anni. In questo modo il consumatore ha la possibilità di usufruire immediatamente dello sconto sull’importo totale preventivato, ovviamente cedendo al fornitore le detrazioni fiscali distribuite nei successivi 10 anni.