Tra poco più di un anno (1° luglio 2020) sarà obbligatorio il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero. Numerose famiglie italiane, in attesa dell'abolizione del Servizio di Maggior Tutela, hanno ancora un contratto regolato dalle condizioni economiche previste dal mercato tutelato, per le quali il prezzo della componente energia (luce e/o gas) fa riferimento al prezzo indicizzato dell'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Nell'eventualità di un cambio del fornitore cosa succedere al contatore? A seguire un breve approfondimento sul tema.

Contatore e cambio fornitore: le cose da sapere

Il contatore è di proprietà del distributore, che svolge il ruolo di distribuire l'energia elettrica alle abitazioni in cui è attiva una fornitura di luce e gas. Se l'utenza domestica titolare della fornitura elettrica decide di effettuare il cambio fornitore, il contatore continuerà a funzionare allo stesso modo, senza subire alcuna conseguenza rispetto alla scelta di cambiare offerta. Infatti, il cambio fornitore ricade in una sfera commerciale, che non ha nulla a che vedere con il contatore. Inoltre è bene specificare che il contatore è di proprietà del distributore e non del fornitore, contrariamente a quello che si può pensare. Ad esempio, nel caso specifico della sostituzione, è il distributore a richiederla e a provvedere all'intervento, gratuito per l'utente. Se dunque si sta pensando a un cambio fornitore, non c'è bisogno di preoccuparsi di un eventuale intervento sul contatore dal momento che l'energia continuerà a essere fornita sempre dal distributore. Il fornitore si limita a vendere l'energia applicando prezzi concorrenziali all'interno del mercato libero.