Per chi non lo conoscesse… Sir David Attenborough è uno dei più prestigiosi e stimati conduttori televisivi inglesi: ora è in pensione da tempo, ha 93 anni, ma non ha perso il gusto e il senso della notizia, dell’ironia, oltre a una naturale compostezza che l’hanno portato a essere per molti anni un elemento indiscutibile della cultura inglese. È comparso in molti film, spesso interpretando se stesso, è amico personale della Regina Elisabetta con cui spesso è andato a teatro o a vedere qualche mostra. Difficile trovare un paragone in Italia: in Inghilterra è un’autentica leggenda vivente. Tra le tante cose che ha fatto è stato anche il primo giornalista ad andare in teatro portando la cosiddetta divulgazione al pubblico in prima persona, cosa che in Italia poi hanno imitato in tanti. Ma lui fu il primo. E si esibiva niente meno che alla Royal Albert Hall.

Sir Attenborough e la sua lucida, spietata analisi della crisi ambientale

David Attenborough, un uomo straordinario, un’enciclopedia vivente, inventore del moderno concetto di documentario, otto titoli onorifici alla cultura e al lavoro tra le quali quella di baronetto. Nel regno animale e vegetale ci sono numerosi esemplari che portano il suo cognome: un’altra onorificenza da parte di botanici e zoologi. Ha ottenuto circa 80 premi internazionali. Quindi, se un uomo del genere parla, forse vale la pena starlo ad ascoltare. Anche perché quello che dice di solito resta: “Vorrei solo che il mondo fosse grande il doppio, e che tutto quello che resta fosse ancora da scoprire…” disse quando andò in pensione dopo una vita alla BBC.

Stavolta David Attenborough ha detto qualcosa che preoccupa: in un intervista pubblica con Channel 4 News ha risposto in modo molto diretto a un bambino di undici anni che gli chiedeva se sarebbe riuscito a vedere il pianeta terra salvo dal disastro ambientale: “Mi spiace giovane amico, ma credo che sia un processo irreversibile. Non credo sia possibile per la tua generazione e forse nemmeno per quella dopo. L’unica cosa che possiamo fare è quella di rallentare la crisi quanto più possibile, sperando che a poco a poco si fermi”.

Un durissimo attacco a Johnson e ai politici

Parole pronunciate con voce ferma e lucida a dispetto dei suoi 93 anni e con la consapevolezza di chi sa cosa dice: “Quello che accadrà se non fermiamo il riscaldamento globale è che avremo crisi civili sempre più ampie su vasta scala con grandi migrazioni di massa. Andremo incontro a momenti di grande difficoltà per la pochezza del cibo e la scarsità di acqua potabile”.

Attenborough ha poi duramente attaccato la classe politica inglese con la quale aveva spesso polemizzato in passato per il suo scarso impegno nell’educazione dei più giovani: “Ho saputo che Boris Johnson (il primo ministro inglese n.d.r.) non ha preso parte all’incontro sul clima con altri delegati politici… La trovo una cosa profondamente sbagliata: hanno detto che aveva altri impegni, io non so che cosa avesse di più importante da fare ma quella era sicuramente una cosa molto, molto importante”. L’assenza di Johnson è stata anche contestata dagli attivisti inglesi che al suo posto hanno posizionato una statua di ghiaccio che lo rappresentava.

Si può solo rallentare il degrado ambientale?

Il quadro che sir David Attenborough fa del mondo, parlando sempre in prima persona plurale e al presente, è purtroppo triste: “Pare che i politici abbiano molta difficoltà a concretizzare idee davvero attali e reali. I politici pensano di affrontare problematiche che affliggono l’elettorato e che qualcun altro prima  o  poi risolverà al posto loro. Si occupano dell’immediato e del consenso. Le cose non vanno bene e credo che non andranno meglio possiamo solo provare a rallentare il degrado”.