Partita con una lunga traversata atlantica a vela verso New York dove il suo intervento alle Nazioni Unite nell’ambito della conferenza sul clima è stato uno dei più controversi e più attesi, Greta Thunberg è tornata in Europa esattamente seguendo la stessa rotta, su un grande catamarano che l’ha sbarcata a Lisbona dove è attesa da alcuni giorni intensissimi di convegni, dibattiti e incontri con la stampa.

Perché molti contestano la voce di Greta Thunberg

Il dibattito è molto forte anche su di lei: c’è chi la definisce un prodotto di marketing già manovrato dalle agenzie di comunicazione secondo interessi politici ben precisi; c’è chi pensa che sia semplicemente una ragazzina cui è piovuta addosso più popolarità del previsto; c’è anche – negli Stati Uniti – ha ritenuto opportuno aprire un’istanza per capire se i genitori abbiano davvero la patria potestà di Greta o se l’abbiano delegata a terzi o peggio la manipolino. Una cosa è certa: Greta Thunberg è una delle voci più forti e significative di questo millennio anche se, o forse magari proprio per questo, sono comparse on line le sue caricature, i meme e molto altro.

Il viaggio in barca a vela da una costa dell’Oceano all’altra

L’agenda di Greta Thunberg, 16 anni, prevede tre giorni sulla costa atlantica: nonostante le siano arrivate decine di offerte per tornare in Europa su a basso impatto ambientale, la ragazza è stata risoluta. Ha chiesto e ottenuto ospitalità sul catamarano “Le Vagabonde”, un bel quindici metri, che insieme a suo padre Svante, una famiglia australiana (anche loro ambientalisti convinti) e l’esperto skipper Nikki Henderson, ha attraccato al porto di Lisbona martedì. La traversata non è stata una passeggiata: ci sono stati momenti difficili e mare piuttosto pesante, nulla che Nikki non abbia saputo domare ma qualcosa cui sicuramente Greta non era abituata. Ad accoglierla alcune centinaia di barche che hanno lasciato i porti di Libsona per andarle incontro, tutte rigorosamente a vela… “È bello essere tornati in Europa – sono state le prime parole di Greta – devo dire che è stata una bella avventura”.

“I politici vorrebbero strozzami, ma sono inquadrati”

Greta, accusata di non sorridere mai, è sembrata un po’ più rilassata ma il tono dei suoi interventi non è certo più conciliante: “Credo che molti non abbiano ancora compreso, o stiano sottovalutando la forza di tanti ragazzi profondamente arrabbiati - ha detto la Thunberg non appena ha toccato terra – se non vogliono farci arrabbiare devono smettere di farci arrabbiare. Essere alle Nazioni Unite non è stato un onore ma un dovere per il tipo di messaggio che volevo portare. Molti mi hanno detto che ero aggressiva, arrabbiata…. E che cosa avrei dovuto dire, grazie? Ho parlato a persone che in gran parte sono responsabili della situazione che stiamo vivendo e li ho chiamati a precise responsabilità. Mi hanno applaudito? Beh… quella è stata la cosa più assurda. Magari mi vorrebbero insultare, o strozzare, ma certo non possono farlo davanti alle telecamere”.

Greta adesso è attesa a Madrid

Greta sarà sicuramente una delle relatrici più attese al COP25 che si è appena aperto a Madrid e cui la giovanissima opinion leader svedese si recherà non appena avrà concluso la sua agenda di incontri in Portogallo. Sulla sua traversata a vela, zero impatto ambientale e due pannelli solari per elettricità e acqua potabile, Greta dice… “Non voglio influenzare nessuno, ho fatto questa scelta semplicemente per confermare quanto continuo a sostenere da tempo e cioè che non possiamo continuare a vivere come facciamo oggi, sprecando e consumando qualsiasi come se non ci fosse un domani o non ci fossero conseguenze. Tutto ha un peso, anche quello che si fa in ogni singola casa. Oggi ci sono centinaia di voli che provocano gravi danni ambientali e che potrebbero tranquillamente restare a terra con una politica di costi più rigorosa e attenta…” Un chiaro riferimento al fenomeno degli Shame Flight di cui tanto si parla in queste ultime settimane.