I costi fissi della bolletta della luce sono degli elementi molto importanti che permettono di risalire facilmente ai costi variabili, i quali possono essere facilmente corretti per permettere all’utente un risparmio, e quelli fissi che invece devono essere necessariamente mantenuti perché decisi a monte.

Saper riconoscere i costi fissi nella bolletta, soprattutto in vista dell’espansione del mercato libero, è altresì importante per effettuare una scelta quanto più consapevole delle offerte e dei fornitori più adatte ad ogni esigenza. Vediamo, nel dettaglio, quali sono le spese fisse presenti nella bolletta della luce e come si calcolano sia sulla prima abitazione che su una eventuale seconda casa di proprietà. 

Bolletta luce: quanto incidono le spese fisse?

Le quote fisse presenti nella bolletta della luce sono invariabili e vengono stabilite direttamente dall’ARERA, l'Autorità per l’energia, il gas e il sistema idrico, e per questo è uguale per ogni fornitore. Ma quali sono le quote fisse nella bolletta della luce?

  • oneri di sistema: vengono decisi  in base alle componenti tariffarie stabilite dall’Autorità e servono per finanziare tutte le attività di interesse nazionale come, per esempio, il sostegno all’energia rinnovabile;
  • spese di trasporto e gestione del contatore: vengono sempre fissate dall’Autorità e riguardano sia i fornitori appartenenti al libero mercato che quelli per il servizio a maggior tutela. Il costo viene stabilito ogni tre mesi e non è modificabile;
  • materia prima: corrispondono ai costi del mercato dell’energia, non sono modificabili e sono anch’essi sotto la tutela dell'Autorità;
  • accise e IVA: l’imposta sul valore aggiunto viene calcolata nella misura del 10% in base alla fornitura delle abitazioni di residenza, del 22% per quelle presso le quali non si risiede. Le accise sono, invece, applicate sulla quantità di energia consumata.

I costi fissi della bolletta costituiscono una quota importante all’interno della spesa totale per l’utenza elettrica. Essi possono arrivare a rappresentare fino al 60% dell’importo dovuto finale. Si ricorda che questi prezzi hanno lo stesso valore per tutti i fornitori appartenenti al libero mercato.

Come calcolare i costi fissi in bolletta

Per calcolare i costi fissi presenti nella bolletta della luce è necessario, per prima cosa, tenere presente che si tratta di costi non modificabili ma, se si decide di utilizzare un impianto con una potenza maggiore di 3 kW (ecco alcune indicazioni su come trovare i kW del vostro contatore) e di arrivare quindi a 6 kW o più, la quota fissa è destinata ad aumentare.

Il calcolo dei costi fissi si può effettuare sommando debitamente tutti i costi delle voci che le compongono. In questo modo, risulta facile per l’utente essere più consapevole riguardo a tutte le voci, fisse e variabili, che compaiono all’interno della bolletta, ed essere in grado di procedere alla scelta del fornitore più conveniente. 

È poi opportuno ricordare che, da Luglio 2016, all’interno dei costi fissi presenti nella bolletta della luce è presente anche la spesa del canone Rai. Dal 2020, è possibile effettuare il pagamento di questa quota tramite 10 rate mensili o 5 rate in caso di bolletta bimestrale. Il costo del canone Rai è pari ad una cifra di 90 euro annui.

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Costi fissi per la luce della seconda casa

È bene ricordare che la presenza dei costi fissi non è mai trascurabile nelle bollette della luce della seconda casa. Spesso accade, che ci si stupisca di ricevere bollette piuttosto consistenti, nonostante non si faccia uso della corrente elettrica per lunghi periodi.  

Quali sono le differenze con i costi fissi della prima casa e perché sono più generalmente più alti? Le spese fisse della seconda casa sono generalmente più alte per due motivi principali: da un lato, i costi non vengono ammortizzati dalle quote variabili che si effettuano con l’utilizzo dell’immobile, dall’altro, alle utenze delle case non residenziali vengono applicati oneri di sistema più alti. 

Perché l’importo degli oneri di sistema è più alto? Perché si basa, da una parte, sui consumi di energia e dall’altra, su una parte fissa. Ciò che fa la differenza è, dunque, la quota fissa che è presente sulla bolletta della seconda casa. L’importo per la quota fissa delle seconde case nelle quali non vi è residenza, è di 135 euro.

Per quanto riguarda il canone Rai è importante avere presente che non va pagato in riferimento alla seconda casa, in quanto viene addebitato in base al nucleo familiare non all’abitazione. 

Costi fissi Sorgenia Energia

La presenza e l’utilizzo di un impianto elettrico all’interno delle abitazioni è da ritenersi uno degli aspetti più fondamentali e irrinunciabili per la gestione domestica. Questo crea la necessità di individuare le migliori offerte luce dei principali fornitori presenti nel libero mercato.

Per evitare imprevisti e variazioni dei costi nella bolletta, le tariffe a prezzo fisso sono da considerarsi le opzioni migliori. In questo senso, Sorgenia propone una speciale tariffa monoraria a prezzo fisso che si propone la possibilità di avere bonus e sconti dedicati. 

Le normative correnti, rendono il passaggio da un operatore all’altro sempre più facile ed economico. Non è più necessaria, infatti, nessuna disdetta formale sono previsti costi specifici per la disattivazione.

Bolletta luce senza costi fissi: è possibile?

In questo determinato periodo storico fortemente condizionato dalla pandemia, sono sempre maggiori le richieste di bollette della luce senza costi fissi che, come è emerso, incidono in gran parte sui costi finali della bolletta.
La proposta è quella di abbattere i costi fissi di oneri e di trasporto della materia prima e dei servizi e riguarda essenzialmente, almeno per ora, tutte le medie e piccole imprese per permettergli di sostenere questa situazione di emergenza economica e sanitaria. Sono escluse le utenze domestiche.