Le politiche ambientali e tutte le decisioni in materia di energia, da questo momento in poi, non saranno più calate dall'alto, ma coinvolgeranno direttamente i cittadini. Accade in Salento, in particolare nei 34 dei 96 comuni del leccese, dove è stato sottoscritto e approvato il progetto “Econoi”, promosso dalla Provincia di Lecce. 

E' uno strumento innovativo di democrazia partecipata,  grazie al quale i Comuni saranno parte attiva nei processi decisionali che hanno un impatto rilevante sul territorio per quanto riguarda la salvaguardia ambientale, gli approvvigionamenti e la distribuzione energetica.

Econoi, come le comunità partecipano alla tutela ambientale

L'idea nasce da un progetto avviato più di un anno fa dal Servizio Politiche Europee della Provincia, per partecipare a un bando regionale con il quale venivano selezionate proposte volte a sviluppare processi partecipativi. Il cittadino, le comunità vengono messe al centro dei processi decisionali per migliorare il rapporto tra enti, istituzioni e popolazione. 

Sul fronte ambientale, la Puglia ha vissuto, e sta vivendo, momenti di grande tensione. Basti pensare solo a quanto accaduto per la realizzazione del Tap, il gasdotto trans-adriatico che dovrà portare gas naturale dall'area del Mar Caspio, e che approderà proprio nella provincia di Lecce. O alle tensioni per la gestione dell'impatto ambientale provocato dall'ex Ilva di Taranto. 

Questioni tutt'altro che chiuse e per le quali l'apporto decisionale delle popolazioni interessate, nonostante i movimenti civici, è stato pressoché nullo. 

Con il progetto “Econoi” la Provincia di Lecce intende cambiare passo in questo senso e un segnale positivo e importante è arrivato dalla Regione Puglia, che ha ammesso al finanziamento di circa 20mila euro il progetto dell'Ente. 

Grazie alle risorse ottenute saranno avviate numerose attività a carattere informativo, divulgativo e formativo per accrescere la sensibilità dell'opinione pubblica locale sulle questioni ambientali ed energetiche. 

Si tratta del primo passo di una strategia più complessiva che punta a costruire un organismo attivo, a carattere pubblico e privato, per rivedere e adeguare il Piano Territoriale di coordinamento provinciale. Quest'ultimo è stato approvato più di dieci anni fa, precisamente nel 2008 e aveva, allora come oggi, l'obiettivo di aggiornare di volta in volta i contenuti del piano in base alle modifiche sul piano giuridico, con le nuove leggi sia nazionali, sia regionali, ma anche sul piano urbanistico e paesistico. 

Con il progetto “Econoi” questa attività gestita dalla Provincia di Lecce si rafforza, adottando le best practices già sviluppate e collaudate in questo ambito e in occasione di scambi tra pubblico e privato. 

Salento protagonista della rinascita ambientale

I Comuni impegnati sono Alezio, Castrignano dei Greci, Squinzano, Gallipoli, Andrano, Caprarica di Lecce, Collepasso, Aradeo, Cursi, Miggiano, Bagnolo del Salento, Ruffano, Calimera, Giurdignano, Campi Salentina, Guagnano, Tricase, Castrignano del Capo, Melendugno, Castro, Diso, Corsano, Lecce, Cutrofiano, Spongano, Galatina, San Cesario, Poggiardo, Santa Cesarea terme, Veglie, Scorrano, Tiggiano, Sogliano Cavour e Vernole. 

C'è anche un altro aspetto che rende il progetto “Econoi” particolarmente interessante ed è il carattere internazionale che potrà assumere. Le risorse destinate dalla Regione Puglia  potranno integrarsi con un altro programma avviato dalla Provincia di Lecce, un progetto di cooperazione internazionale che realizza attività simili anche in Albania, in particolare con la Regione di Valona, con la quale gli scambi economici, sociali e culturali sono attivi da sempre. 

Il progetto si chiama “Eolo” e riassume una serie di competenze e attività già maturale dalla Provincia di Lecce in ambito di cooperazione internazionale, soprattutto rispetto ai temi di tutela ambientale, sviluppo rurale, agricolo e industriale. Del resto il programma Interregionale Europe 2014/2020 già prevede con il progetto “Passage” una serie di iniziative volte alla riduzione di emissioni di CO2 nel Canale d'Otranto.