Il sistema indennitario ARERA è basato sul Cmor, acronimo che indica letteralmente il corrispettivo morosità. Si parla per la prima volta di corrispettivo Cmor nel 2010, dopo la delibera ARG/elt219/10 di AEEG (Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas), che sarebbe poi divenuta l'attuale Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Il Cmor altro non è che uno strumento da parte dei fornitori di ricevere il pagamento delle precedenti fatture non saldate da parte dell'utente che ha poi effettuato il passaggio a un nuovo operatore.

Come funziona il sistema indennitario ARERA

Come spiegato in breve nel paragrafo introduttivo, il sistema indennitario ARERA si basa principalmente sul corrispettivo morosità. Tale addebito può essere corrisposto all'utente moroso se quest'ultimo è alimentato in bassa tensione (utenza domestica, ndr), se ha ricevuto in precedenza la comunicazione della morosità e se il corrispettivo morosità ha un valore pari o superiore ai 10 euro. Se non si verificano tutte e 3 queste condizioni, l'utente può dichiarare illegittimo il Cmor e non pagarlo, rivolgendosi allo Sportello del Consumatore (servizio ideato dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) oppure allo stesso fornitore tramite un reclamo formale spedito mediante posta raccomandata con ricevuta di ritorno. Si ricorda infine che il corrispettivo Cmor non può essere richiesto prima dei 6 mesi, un modo per consentire all'utente di saldare correttamente la morosità nei confronti del fornitore. Inoltre, trascorsi 12 mesi dal cambio fornitore il corrispettivo Cmor cade definitivamente in prescrizione.